Corpo e mente sono strettissimamente collegati in una connessione indistricabile. La distinzione che noi siamo per cultura abituati a fare mostra tutti i suoi limiti se solo poniamo attenzione a ciò a cui rimandano le due parole. Un corpo ha sempre una mente, una mente ha sempre un corpo. Per quanto una delle componenti possa apparirci danneggiata da un evento traumatico o da una patologia in atto, tuttavia non può darsi un corpo senza mente e viceversa. È talmente vero che per in una religione come la cristiana l’eccezione della terza persona, lo Spirito, è una dimensione pensabile con grandissima difficoltà e solo come dimensione non appartenente alla natura.
Questa introduzione può apparire poco interessante nel quadro che definisce il testo. Eppure, una delle conseguenze della profonda interconnessione di corpo e mente è che dobbiamo aver cura sia del corpo che della mente per garantirci un vero benessere. Questa nostra età storica dedica molte cure al corpo, secondo alcuni troppe, mentre non parimenti si preoccupa del benessere della mente.
Una buona manutenzione della componente mentale del corpo è la vigilanza nei confronti dei pensieri ricorsivi, intrusivi, di quei pensieri negativi che ci fanno vivere in uno stato di perenne agitazione e di crescente malessere. Come fare a scacciarli? Ebbene, proprio a conferma delle notazioni fatte all’inizio, uno dei modi per contenere i pensieri negativi ricorrenti è focalizzarsi sul respiro: respirare consapevolmente.
La respirazione è una delle funzioni che nella quasi totalità di noi esseri umani si svolge in modo automatico, inconsapevole. Ebbene un esercizio importante è dedicare un tempo quotidiano, anche breve, a una respirazione consapevole.
Potremmo scoprire che in realtà le tensioni della mente vivono anche nel corpo e che generano un respiro superficiale, affrettato, che in alcuni casi non consente una efficace ossigenazione dei tessuti e del cervello. Respirazioni profonde, in quattro tempi –inspiro a lungo, pausa, espiro lentamente e a fondo, pausa e di nuovo inspiro fino alla parte alta dell’addome- consentono di ossigenare meglio tutti i tessuti e danno subito una sensazione di leggerezza.
Un effetto importante di questa pratica della respirazione consapevole è anche, oltre a creare un essenziale spazio interiore, quello di realizzare un esercizio di attenzione, a sé innanzitutto e anche all’ambiente: basta provare e si avvertirà subito una maggior connessione con l’ambiente, l’ariosità e la luminosità in cui siamo costantemente immersi. Sarà talvolta necessario portare modifiche all’ambiente rendendolo il più salutare possibile.
Esercizi di attenzione sono importantissimi per le persone con una patologia neurodegenerativa, sono tuttavia importantissimi anche per un caregiver. Fare attenzione al respiro comporta concentrarsi, su di sé e sull’ambiente e distogliersi da pensieri negativi ricorsivi.
Sono esercizi molto semplici: occorre solo sedere rilassati, il rilassamento sarà una premessa e una conseguenza di questi esercizi, e iniziare a portare l’attenzione sulla respirazione. Il caregiver per il suo assistito potrà invitare alla pratica in modo suadente, verbalizzando le diverse fasi, senza imporre, invitando e dando l’esempio: anche per la modalità del rispecchiamento –i neuroni specchio- l’altro probabilmente seguirà liberando il respiro e nutrendosi di ossigeno e di benessere. E, non ultimo, realizzando una profonda sintonia.
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