La cornice metodologica di riferimento nella nostra presa in carico (del nostro servizio) si fonda sull’approccio biopscicosociale. Come dice la parola, biopscicosociale sta ad indicare l’attenzione posta dal professionista su aspetti biologici, psicologici e sociali della persona, che concorrono nel determinarne il quadro patologico. La patologia viene infatti intesa come conseguenza, risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute della persona, intesa come aspetto organico di malattia, fattori di carattere personale (aspetti relativi alla personalità, alle abilità mentali e fattori psico-comportamentali) e fattori socio-ambientali, nonché il contesto in cui si trova a vivere e la rete sociale e assistenziale in cui è inserita.
Da ciò ne consegue il carattere multidimensionale della presa in carico secondo tale approccio: la volontà quindi di agire in un’ottica globale, a più livelli: sulla persona, attraverso interventi atti al miglioramento della qualità di vita e ad individuare e preservare le abilità residue, l’ambiente in cui la persona vive, adattandolo alla nuova condizione e rendendolo il meno vincolante possibile, e la rete sociale, nonché i caregiver che ruotano intorno al malato, al fine offrire sostegno psicologico, psico-educazione e strategie adeguate per far fronte alle difficoltà quotidiane.
L’approccio biopsicosociale ci permette quindi di promuovere il benessere e la salute dalla persona e dell’intera famiglia (approccio positivo alla cura), individuando le risorse presenti nel contesto di vita, stimolando abilità residue –