Secondo alcuni esperti, il primo obiettivo dell’assistenza post-diagnosi è quello di massimizzare la qualità della vita di chi l’ha ricevuta.
Il concetto di ‘’buona qualità della vita’’ è per buona parte soggettivo, ciò che rappresenta il massimo dei desideri per qualcuno, potrebbe non significare nulla per qualcun altro. Gli elementi di base del concetto però, in particolare la capacità di preservare le capacità residue e le relazioni, sono comuni a tutti gli esseri umani. L’obiettivo è quello di valorizzare al massimo la forza e le capacità dell’individuo in relazione alla sua condizione in modo tale da imparare lentamente ad adattare la sua vita alle conseguenze della malattia.
Questo cambiamento di pensiero è sicuramente difficile in un mondo in cui sono sempre richieste risposte immediate ai problemi, essendo esso un processo realizzabile soltanto sul lungo periodo.
Come anticipato in precedenza, sebbene la qualità della vita sia altamente soggettiva, alla base di essa vi sono delle condizioni comuni. A questo proposito, l’Istituto Nazionale del Benessere degli Stati Uniti ha individuato sei aree relative al raggiungimento di una buona qualità della vita: il benessere emotivo, intellettivo, fisico, sociale, spirituale e professionale. Ricevere una diagnosi di demenza va a minacciare soprattutto la parte relativa al benessere intellettivo dell’individuo, poiché le capacità cognitive della persona cambieranno inevitabilmente, per poi andare ad intaccare anche tutte le altre aree.
Tom Kitwood, un importante psicologo che si è occupato per moltissimi anni di Alzheimer, ha evidenziato come le persone con demenza abbiano una forte capacità di adattamento ai nuovi sintomi, che risulta essere ancora maggiore se le persone che le circondano e assistono quotidianamente sono in grado di capire e assecondare i loro bisogni, specialmente quelli emotivi e sociali. Al contrario, un’assistenza carente da questo punto di vista porterà inevitabilmente ad un peggioramento della qualità di vita del proprio caro.
Nella relazione con una persona con demenza è dunque importante considerare tutte le aree del benessere come un unico insieme, in modo da massimizzare le capacità che essa ancora possiede, invece di focalizzarsi soltanto su quelle perse.
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