Photo by Mart Production – Pexel
Quando arriva una diagnosi di demenza nella vita di una persona, le prime reazioni sono generalmente comuni a molti soggetti.
Tendenzialmente, vi è una sottovalutazione della sintomatologia iniziale a cui segue un rifiuto per la diagnosi, una volta ricevuta e spesso, non si crede al medico diagnosticante e si è portati a chiedere i pareri di più esperti.
Tutto ciò è assolutamente normale.
In aggiunta, molte delle persone affette da demenza allo stadio iniziale hanno sintomi sporadici o leggeri e fisicamente risultano essere in buona salute, fattore che contribuisce alla mancata accettazione della diagnosi. La natura dei primi sintomi è talmente fluttuante che, tra gli esperti, si fa riferimento all’immagine delle montagne russe per esprimere questo ciclo di acutizzarsi-alleggerirsi dei sintomi in un lasso di tempo anche giornaliero.
La persona che ha appena ricevuto una diagnosi tenderà a dimostrare, soprattutto a sé stessa, di essere ancora autonoma e capace di svolgere tutte le attività che svolgeva fino a qualche momento precedente. Il soggetto potrebbe fortemente essere reticente a chiedere ed accettare aiuto, proprio per la connotazione negativa di ‘’dipendenza’’ tra individui che esiste a livello sociale. Per una persona, in generale, i valori dell’individualismo e della fiducia in sé stessi sono fondamentali durante tutto il corso della vita.
Al contempo, il Caregiver e il resto della famiglia, proprio in relazione all’effetto montagna russa, tenderanno anch’essi a rifiutare o ‘’minimizzare’’ i sintomi o la diagnosi iniziale. Vi saranno dei giorni in cui il loro caro sarà perfettamente in forma, capace di svolgere tranquillamente le attività quotidiane, ma anche altri giorni di down, in cui farà fatica a ricordare informazioni e pratiche.
Generalmente, la cosa più strana o particolare per chi riceve una diagnosi di demenza è che, inevitabilmente, dovrà imparare a convivere con la malattia ma tenderà sempre a combatterla.
Da canto suo, l’atteggiamento più giusto che un Caregiver possa avere, nonostante le difficoltà, è quello di avviarsi verso un percorso di accettazione della malattia, dei cambiamenti che essa porta nella vita quotidiana, cosicché anche la persona con demenza possa beneficiare di questa prospettiva.
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