ARTICOLO DI CINZIA SIVIERO, Formatrice e Master Validation ®, Responsabile Agape Avo

Il ruolo del caregiver è di vitale importanza nel prendersi cura di una persona con demenza. Per questo è importante che il caregiver non crolli sotto il peso della cura e dell’assistenza della persona con demenza e nel prendersi cura del resto della sua famiglia.
Per questo è importante che il caregiver non crolli sotto il peso della cura e dell’assistenza della persona con demenza e nel prendersi cura del resto della sua famiglia.
Il suo benessere è infatti fondamentale affinché la famiglia possa vivere quotidianità più serene, superare le difficoltà e affinché il caregiver possa entrare in una relazione si successo con la persona con demenza.
Una interessante tecnica, prevista dal metodo Validation®, è quella della centratura o centering. Essa viene proposta come primo, fondamentale strumento nella relazione empatica che si dovrebbe instaurare tra la persona con demenza e il suo caregiver. Il caregiver della persona con demenza viene invitato ad utilizzarla prima di fare qualsiasi altra cosa, prima di agire in risposta alle difficoltà. In questo articolo andremo a spiegare che cos’è prima di tutto, per poi analizzare le motivazioni che ci spingono ad utilizzarla.
Il centering è un’azione fisica, fatta di respiri lenti e profondi, ed un movimento mentale in cui si va consapevolmente a “sistemare” le nostre preoccupazioni, i nostri pensieri, i nostri sentimenti in un luogo immaginario. L’idea è quella di tentare di lasciare fuori dalla relazione, per qualche attimo, ciò che ci potrebbe condizionare, di renderci cioè il più possibile liberi, per contattare la persona in difficoltà andando a sentire ciò che lui o lei sente. Essere così aperti e presenti nella relazione, così dedicati, ci permetterà di rispondere alla complessità del momento con maggior controllo.
Per andare a spiegare perché sia importante farlo facciamo un esempio. Un marito gentile e affettuoso è da qualche tempo impegnato a mantenere il più possibile una buona qualità di vita per sé e per sua moglie, affetta da demenza. La loro quotidianità viene a volte spezzata da episodi strani e difficili in cui la moglie si ritrova incastrata in pensieri irrazionali che la sua mente le propone con tanta forza e lì lui, per quanto ci provi, non riesce ad esserle d’aiuto. Purtroppo, in alcuni casi lei lo tratta come fosse un nemico, arrivando anche a prenderlo a male parole. Inevitabilmente questi momenti si gonfiano in fretta di sentimenti e comportamenti dolorosi e i due coniugi si perdono. Parlando con questo marito si percepisce tutta la sua frustrazione, tipica di chi non si sente capace! Le tecniche della validazione lo potranno sostenere, ne sono convinta, e ciò che fin da subito gli ho suggerito di fare è stato questo centrarsi. Di fronte all’episodio difficile il familiare più che mai si trova nel pericolo di essere catturato emozionalmente; proprio per questo gli viene proposto di allenarsi a fare qualche respiro in quelle occasioni, qualche respiro in cui mette da parte consapevolmente le proprie emozioni, si rivolge a sé stesso sforzandosi di creare velocemente quel profondo silenzio che gli permetterà di essere aperto, accogliente, privo di giudizi, che gli permetterà in sostanza di non farsi “sequestrare” per utilizzare un termine tanto caro a Goleman [Goleman, D. (1995), L’intelligenza emotiva], per poi entrare in una profonda relazione empatica, ben differente dalla lotta, dalla lite, dalle urla e dalla frustrazione.
Quando poi l’episodio, anche solo di poco, ci sembra stia scemando, Validation suggerisce di fare l’azione contraria, una sorta di ritorno a noi e soprattutto raccomanda di prendersi cura di quei pensieri e sentimenti che sono stati messi per qualche momento in un cassetto, poiché importanti.
Dare valore alle emozioni, lasciare che prendano la luce, è essenziale per tutti noi; dunque, è molto importante che anche il caregiver si prenda cura di sé, che si occupi dei propri carichi emotivi. Il benessere proprio ed altrui diviene il benessere del sistema famiglia.
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